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USA, l’inflazione scesa in agosto più del previsto

Diminuiti i prezzi di auto usate, arredamento, cure mediche, comunicazioni e attività ricreative; economia ed occupazione sono al centro della campagna per le elezioni presidenziali

11 settembre, 16:47

L’economia è considerata la questione più importante per gli elettori

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Di: Afp/sdr

L’inflazione ha rallentato più del previsto ad agosto negli Stati Uniti, uno sviluppo atteso dalla FED che si prepara a tagliare i tassi e un argomento così importante per le elezioni USA da aprire il dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris martedì sera. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono saliti in agosto del 2,5%: in rallentamento rispetto al 2,9% di luglio. Su base mensile i prezzi sono saliti dello 0,2%, come atteso dal mercato.

“Gli indici dei prezzi che sono aumentati in agosto includono abitazioni, biglietti aerei, veicoli a motore, assicurazioni, istruzione e abbigliamento”, spiega il Dipartimento del Lavoro. Al contrario, sono diminuiti i prezzi di “auto usate, arredamento, cure mediche, comunicazioni e attività ricreative”. Escludendo i prezzi più volatili dei generi alimentari e dell’energia, la cosiddetta inflazione di fondo è rimbalzata dallo 0,2% in un mese allo 0,3%, rimanendo stabile su un anno al 3,2%. Solo i prezzi dell’energia sono scesi del 4% rispetto ad agosto 2023.

Martedì sera, come detto, il tema dell’inflazione ha dato il via al primo teso dibattito tra i due candidati alle elezioni del 5 novembre prossimo e, secondo un sondaggio condotto all’inizio di settembre e riportato dal New York Times, l’economia è considerata la questione più importante per gli elettori.

L’attesa per la riunione della FED

Quest’ultimo rallentamento dell’inflazione arriva una settimana prima della riunione della Federal Reserve (FED) degli Stati Uniti che si prepara a ridurre i tassi di interesse. La FED aveva alzato i tassi per combattere l’inflazione rallentando l’attività economica. Un taglio dei tassi significa che le famiglie e le imprese potranno prendere in prestito denaro dalle loro banche a un costo inferiore.

Soprattutto, l’istituzione responsabile della politica monetaria statunitense vuole evitare che l’aumento dei tassi porti a un’impennata della disoccupazione o addirittura a una recessione. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,2% in agosto.