Balzo in avanti dell'economia statunitense. Nel secondo trimestre dell'anno il PIL è cresciuto del 4,1%, un netto rialzo rispetto al 2,2% del primo trimestre. Si tratta dell'incremento più sostenuto dal 2014. ''Un risultato incredibile'', ha sostenuto venerdì il presidente Donald Trump davanti ai giornalisti.
Gli ottimi dati del trimestre aprile-giugno erano comunque previsti. A sostenere la crescita è stato soprattutto l'aumento di oltre il 9% dell'export. Paradossalmente le esportazioni sono state trascinate dai timori degli effetti dei dazi su acciaio e alluminio.
''Stiamo finalmente rimettendo l'America first'', ha esclamato Trump sostenendo che non si tratta di un successo isolato, ma che invece questa sarebbe la conferma di una solida crescita.
La pensano diversamente molti economisti convinti di un imminente rallentamento. Anche la stessa Banca centrale degli Stati Uniti stima una crescita annua più contenuta, intorno al 2,8%.
Gli esperti sono comunque d'accordo nel considerare molto buono lo stato di salute dell'economia statunitense. Secondo alcuni a rafforzarla è stato anche il taglio delle tasse voluto dal presidente e approvato dal Congresso lo scorso dicembre.