"Dimissionati" i vertici del partito democratico americano. Sull'onda dello scandalo delle email hackerate contro Bernie Sanders - che alla vigilia della convention di Filadelfia era già costato le dimissioni della presidente del Democratic National Committee, Debbie Wasserman Schultz - ora a cadere sono le teste del Ceo, Amy Dacey, del responsabile finanziario Brad Marshall e del responsabile della comunicazione Luis Miranda.
Le email postate il mese scorso da Wikileaks, poco prima della kermesse di Filadelfia, sono circa 20'000. Da esse trapelano gli sforzi dei vertici del partito per danneggiare Sanders e favorire Hillary Clinton nel corso delle primarie. La candidata democratica alla Casa Bianca ha accusato Mosca di essere dietro all'hackeraggio, con la volontà di voler favorire Donald Trump.
Anche i funzionari che hanno familiarità con questo genere di incidenti informatici hanno detto al Washington Post che gli hacker governativi russi hanno violato il Comitato democratico. L'FBI sta ancora indagando.
ATS/sdr