A Oslo si è tenuta sabato la consegna dei Premi Nobel. Dopo una pausa imposta dalla pandemia, la cerimonia ha visto la partecipazione dei premiati non solo per il 2022, ma anche per il 2021 e 2020.
L’appuntamento ha però posto sotto i riflettori soprattutto i Nobel per la Pace, quest’anno assegnati a un’ucraina, a un russo e a un bielorusso per il loro impegno in difesa dei diritti umani, della democrazia e della coesistenza pacifica.
Tutti e tre (per il bielorusso Byalyatski tuttora incarcerato ha parlato la moglie) hanno lanciato un appello a non deporre le armi di fronte alla guerra, definita criminale, che il presidente Putin ha lanciato contro l’Ucraina. Il russo Rachinsky ha parlato di "un conflitto folle e criminale", mentre l’ucraina Matviychuk ha sottolineato quanto il suo popolo aspiri alla pace, aggiungendo però che questa "non può essere raggiunta deponendo le armi". "Non sarebbe pace", ha affermato, "ma occupazione".