La comunità internazionale guarda al secondo round di colloqui russo-ucraini, previsti per domani, 2 marzo, (come riferito anche dalla Tass), ma l'offensiva delle forze armate di Mosca in Ucraina non si ferma. Nel pomeriggio i russi hanno colpito Kiev. E i canali televisivi del Paese hanno smesso di trasmettere, dopo che i russi hanno bersagliato i trasmettitori della tv della capitale.
I combattimenti continuano a essere cruenti anche a Kharkiv, seconda città del Paese con 1,4 milioni di abitanti. Colpiti edifici amministrativi, ma anche aree residenziali, afferma il governatore regionale. Scontri sono segnalati anche a un centinaio di chilometri più a nord, A Okhtyrka.
A Sud, lungo il fronte che si muove dalla Crimea, le truppe del presidente russo Vladimir Putin sono alle porte di Kherson e di Mariupol. La Russia proseguirà la sua offensiva fino a quanto tutti i suoi obiettivi saranno stati raggiunti e questi includono la “demilitarizzazione” del Paese, ha detto il ministro della difesa Sergei Shoigu. Il ministero della difesa russo ha affermato che le forze di Mosca hanno bloccato l'accesso di quelle ucraine al Mare di Azov, a est della Crimea, sul quale si affaccia tra l'altro Mariupol. Le forze di Putin "si sono raggruppate accumulando blindati, missili e artiglieri per circondare, assediare e catturare Kiev, Kharkiv, Odessa, Kherson e Mariupol", afferma dal canto suo la presidenza ucraina.
Ucraina, sempre più città accerchiate dalle truppe russe
Telegiornale 01.03.2022, 13:30
L’offensiva russa in Ucraina ha causato finora 136 morti accertati fra i civili e oltre 400 feriti, secondo un aggiornamento fornito dall'ONU. Le cifre reali sono probabilmente molto più elevate, ha precisato un portavoce dell’Alto commissariato per i diritti umani. Fra le vittime figurano anche 26 bambini. Per quanto riguarda i rifugiati che hanno lasciato il Paese, l’ONU stima che si tratti di un milione di persone.
"Sapevamo che ci sarebbe stato un prezzo da pagare ma la tragedia che stiamo vivendo è immane", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in videocollegamento alla plenaria straordinaria del Parlamento europeo a Bruxelles. Accolto da una standing ovation, Zelensky ha affermato che "siamo sotto i bombardamenti, sotto l'attacco dei missili, è stata una mattinata tragica questa. Stiamo dando la nostra vita per la libertà".
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenendo al Parlamento europeo, ha dichiarato che "per l'Europa questo è il momento della verità". "È in gioco non solo il destino dell'Ucraina, ma anche il nostro. Dobbiamo mostrare il potere che risiede nelle nostre democrazie".
Gli europei e i loro alleati sono pronti ad adottare ulteriori sanzioni contro la Russia, ha reso noto la presidenza francese al termine di una videoconferenza che riuniva i leader di Francia, USA, Gran Bretagna, Canada, Germania, Giappone, Polonia e Romania, oltre ai rappresentanti di UE e NATO. Dal canto suo il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che “la NATO non invierà truppe o aerei in Ucraina".
Per quanto riguarda la Svizzera, dopo il Consiglio nazionale lunedì, anche quello degli Stati ha condannato fermamente martedì l’attacco russo in Ucraina, adottando a larga maggioranza una dichiarazione che chiede alla Svizzera di fornire aiuto sul posto e accogliere i rifugiati ucraini.
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