Dall’inizio della guerra, gli orfanotrofi e gli altri istituti di accoglienza e di cura per minori senza famiglia, con situazioni problematiche o di abbandono, sono stati progressivamente evacuati.
I bambini sono stati portati nell’Ovest dell’Ucraina, e poi la maggior parte di loro ha lasciato il paese grazie a una serie di accordi che le autorità nazionali hanno siglato con organizzazioni e istituzioni di diversi paesi europei, primo fra tutti la Polonia.
Su un totale di 6'465 bambini, ricollocati da 264 dei 702 istituti presenti nel paese prima del 24 febbraio, 4'090 si trovano oggi all’estero.
A Brovary, nella regione di Kyiv, Sos Children’s Village, l’unica struttura sul territorio nazionale organizzata secondo il sistema delle case famiglia, ha deciso di mettere in sicurezza i bimbi e le coppie affidatarie che fanno parte del progetto prima che scoppiasse il conflitto; mentre in Polonia, la Fondazione Happy Kids con sede a Łódź ha coordinato gran parte delle evacuazioni, e oggi ha in affidamento 1500 bambini con i loro accompagnatori, ospitati in tutto il paese, e con traumi e problematiche legate non solo al conflitto, ma anche a situazioni di disagio preesistente.
Dalla Turchia spiragli di dialogo
Telegiornale 08.06.2022, 22:00