Circa tre settimane dopo la morte del suo predecessore Denys Monastyrskyj, Ihor Klymenko è stato ufficialmente nominato nuovo ministro degli Interni dell'Ucraina. Secondo i resoconti dei media locali, una maggioranza di due terzi in Parlamento a Kiev ha votato a favore dell'ex capo della polizia di 50 anni, che è stato capo ad interim degli Interni nelle ultime settimane. Monastyrskyj era rimasto ucciso in un incidente in elicottero a metà gennaio.
Sempre martedì il Legislativo ucraino ha nominato martedì Vasyl Maliuk a capo dei Servizi di sicurezza dell'Ucraina, la SBU. Maliuk era il capo ad interim della SBU dal luglio 2022, quando Zelensky aveva licenziato il precedente dirigente, Ivan Bakanov, accusato di tradimento e corruzione all’interno dei servizi di sicurezza.
Stando a quanto hanno riferito i parlamentari ucraini ai giornalisti a Kiev, 324 legislatori hanno votato a favore della nomina di Maliuk. La maggior parte dei voti, 226, è arrivata dai parlamentari della fazione al Governo dei “Servitori del popolo”, il partito del presidente Volodymyr Zelensky.
Zelensky in mattinata ha pure presentato alla Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, i decreti per estendere di altri novanta giorni la legge marziale e la mobilitazione generale che sarebbero stati in scadenza il 19 febbraio prossimo. Decreti che sono pure stati accolti.
Ruolo di Reznikov resta ancora in stand-by
Resta in una sorta di limbo, invece, la sorte dell'attuale ministro della Difesa, Oleksii Reznikov. Nel suo discorso di lunedì sera, il presidente ucraino ha detto che i cambi di personale ai confini e in prima linea rafforzerebbero gli sforzi militari dell'Ucraina. Tuttavia, non ha fornito alcuna indicazione sul destino di Reznikov.
La fazione parlamentare del partito di Zelensky aveva dichiarato domenica che Reznikov sarebbe stato sostituito, ma la cosa sembrava essere finita in stand-by nella giornata di lunedì, precisando che nessuna modifica alla compagine ministeriale sarebbe stata definita durante questa settimana.
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