Un giorno per celebrare la festa nazionale ma anche un giorno per festeggiare loro, i rosso crociati impegnati negli Special Olympic di Los Angeles, i Giochi Olimpici per atleti con disabilità intellettiva. Nella residenza consolare, addobbata a festa per il primo agosto, tutte le attenzioni sono state per loro, i 73 atleti che hanno gareggiato in 25 discipline. Testimonial d’eccezione, al seguito della delegazione, Simon Ammann, quattro volte campione olimpico nel salto con gli sci. Molta la gioia e l’orgoglio, da parte dei giovani sportivi, per essere onorati in questo importante giorno per la Svizzera ma anche per lo sport nazionale. L’evento è stato reso possibile grazie all’impegno e al lavoro del Console Generale Jean-François Lichtenstern e del suo staff.
Bruno Barth, direttore nazionale Special Olympic e Aldo Doninelli, capo della delegazione, hanno raccontato come questa esperienza sportiva non debba essere intesa come una vera e propria competizione ma come un momento di aggregazione, utile anche per instaurare nuove amicizie. Durante le fasi della lunga cerimonia, i ragazzi hanno intonato l’inno nazionale svizzero e nei loro visi si leggeva l’orgoglio nel rappresentare il proprio Paese. Per loro un’esperienza indimenticabile, con la certezza di tornare a casa avendo lasciato un segno tangibile del loro passaggio anche nella città del cinema dove la realtà questa volta non si è scontrata con la finzione cinematografica. Lo stesso Capo delegazione, fiero dei risultati e dei suoi ragazzi, ha voluto simpaticamente intervistare per noi alcuni degli atleti presenti.
Daniele Compatangelo/Vittoria Ariotto