Anche questo sabato a Tel Aviv, in Israele, si è svolta una manifestazione contro il governo di Benjamin Netanyahu e la gestione della guerra. È l’ennesima volta che il movimento “Rimanere uniti” ha manifestato per chiedere le dimissioni del governo.
“Assistiamo, come israeliani, all’operato del governo più estremista, persino fascista della storia israeliana” afferma la dottoressa Shahd Bashara, una arabo-israeliana nata a Nazareth che lavora in un ospedale di Tel Aviv ed è parte della leadership nazionale del movimento. “La cosa più importante - continua - è capire che due popoli vivono qui. Nessuno andrà da nessuna parte e dobbiamo trovare una pace giusta”.
La società israeliana è stata profondamente scossa dagli eventi degli ultimi mesi e tra i due popoli non c’è mai stata una distanza maggiore. Ma per Bashara proprio per questo è ancora più importante, oggi, lavorare per un futuro di pace. “La nostra speranza, il nostro sogno è costruire un luogo di uguaglianza e giustizia, che assicuri dignità per tutti quelli che vivono qui, siano arabi o ebrei - sottolinea Bashara - l’unica soluzione è fare un accordo per il cessate il fuoco che possa assicurare il ritorno degli ostaggi e prevenire ulteriori catastrofi a Gaza”.
Disordini in Cisgiordania
In Cisgiordania è stato trovato morto, sabato, un 14enne israeliano scomparso ieri. “È stato ucciso in un attacco terroristico” hanno fatto sapere l’esercito e la polizia israeliani. Del giovane si erano perse le tracce nella mattinata di venerdì, mentre stava portando le greggi al pascolo. Dopo il ritrovamento del corpo dell’adolescente, in varie località della Cisgiordania si sono verificati scontri tra coloni e palestinesi.