Le legislative francesi potrebbero sfociare in un secondo trionfo per Emmanuel Macron, dopo quello delle presidenziali: La République en marche, il partito del nuovo inquilino dell'Eliseo, alleato con i centristi del MoDem, è in grado di conquistare un minimo di 390 e un massimo di 445 circoscrizioni, su un totale di 577 seggi che conta l'Assemblea nazionale (la maggioranza assoluta si fissa a 289). Ottiene poco meno del 33% dei suffragi.
A dirlo sono le proiezioni pubblicate alla chiusura delle urne, alle 20.00. Sono tutti numeri da confermare alla luce dei risultati definitivi e soprattutto del secondo turno, che si terrà fra una settimana.
Les Républicains (centrodestra) potrebbero conquistare da 80 a 132 poltrone con il 21-22% dei voti, i socialisti e i loro alleati da 15 a 40 con il 9% (peggior risultato della loro storia), la France insoumise di Jean-Luc Mélenchon e i comunisti da 10 a 23 con l'11%, il Front National da uno a 10 con il 13-14%. La partecipazione è stata del 49%, dato in netto calo.
Le reazioni
"Nulla è deciso, bisognerà mantenere la mobilitazione fino al secondo turno", ha dichiarato il portavoce del Governo Christophe Castaner. Oltre a lui, cinque ministri del nuovo Esecutivo si giocano il posto e dovrebbero dimettersi se sconfitti: Richard Ferrand, Bruno Le Maire, Annick Girardin, Marielle de Sarnez e Mounir Mahjoubi. I primi due e Castaner stesso figurano ampiamente in testa nelle rispettive circoscrizioni, così come la leader del Front National Marine Le Pen, delusa per il risultato della sua formazione ma pienamente in corsa per entrare in Parlamento per la prima volta. "Non è sano che il presidente detenga il monopolio del potere", hanno commentato i grandi sconfitti socialisti, mentre Mélenchon parla di "situazione instabile". Insoddisfatti, infine, i Républicains, che sperano di rifarsi fra sette giorni.
Gli esclusi
Fra i volti noti, al ballottaggio Mélenchon e l'ex premier Manuel Valls, già tagliati fuori invece l'ex candidato alla presidenza socialista Benoît Hamon e il primo segretario del PS Jean-Christophe Cambadélis, che dal 1988 si imponeva senza eccezione nel suo arrondissement parigino.
pon/AFP
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