Il Brasile è il nuovo epicentro mondiale della pandemia di Covid-19: il Paese ha superato la Spagna per numero di morti ed è il secondo per numero di contagi al mondo; le favela sono tra i focolai del virus; alla Rocinha di Rio de Janeiro per l’ONG Il sorriso dei miei bimbi lavora un’operatrice sociale di Bellinzona: Laura Perletti.
È attiva nella più grande favela del Brasile da due anni; qui ora tutto è stato stravolto dalla pandemia. “Noi europei sapevamo già che il virus sarebbe arrivato e quali erano i rischi, mentre qui l’arrivo ha scioccato tutti, così come le informazioni molto contraddittorie”, ci racconta.
Oggi le attività tradizionali dell’ONG, che nella favela ha un asilo, un doposcuola e un caffè letterario, sono sospese, e ci si concentra piuttosto sulla distribuzione di alimenti, in condizioni sanitarie davvero precarie, ci spiega ancora Laura Perletti. Oltre che sanitaria, la crisi è economica: “Moltissime persone che lavoravano in strada o in spiaggia, così come molte donne che lavoravano come domestiche, si sono trovate in un attimo a non poter più lavorare e avere i soldi per mangiare: il problema ora è la fame”.
Il Brasile è il Paese dove oggi si muore di più per il Covid-19, la curva dei contagi è lontana dal picco ed è difficile immaginare quando e come si potrà tornare alla normalità.