Un anno fa, il 16 ottobre 2017, una bomba ventosa posta sotto la macchina di Daphne Caruana Galizia esplodeva uccidendo la giornalista maltese. Oggi su figlio Matthew Caruana traccia un cupo bilancio sulle indagini in corso, sulla corruzione dell’isola - che compara a “uno stato fallito all’interno dell’UE” - e sul futuro della libertà di stampa. “Hanno vinto loro”, dichiara ai nostri microfoni.
DM/Red.MM