Papa Francesco ha riunito domenica pomeriggio nei giardini vaticani il presidente israeliano Shimon Peres, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ed il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, in quello che è già stato definito come un’incontro di portata storica utile ad unire tre voci, tre fedi per formare un "coro duraturo".
L’invocazione perché riprendano proficui dialoghi in Medio Oriente, seguita dai media internazionali, si è svolta con tre ritualità diverse ispirate alla religione cristiana, ebraica e musulmana, con la lettura di testi e preghiere in più lingue. Alla fine della cerimonia è stato piantato un ulivo, simbolo di una giornata intensa, con l'abbraccio di Perez ed Abbas. Peres ha definito il Papa "costruttore di ponti di fratellanza e di pace" e l'evento in Vaticano una "commovente occasione". Ha spiegato che i due popoli - gli israeliani e i palestinesi - "desiderano ardentemente la pace", e in particolare una "pace fra eguali".
L'incontro in Vaticano dei leader MO con Papa Francesco
Abbas non ha mancato di rilevare che "il popolo della Palestina - musulmani, cristiani e samaritani -desidera ardentemente una pace giusta, una vita degna e la libertà", e ha pregato che il futuro dei palestinesi sia "prospero e promettente, con libertà in uno stato sovrano e indipendente", chiedendo anche "sicurezza, salvezza e stabilità".
Per papa Francesco, l'incontro può essere "l'inizio di un cammino nuovo alla ricerca di ciò che unisce, per superare ciò che divide".
ATS/sdr
RG 18.30 del 08/06/2014 Il servizio di Nina Fabrizio
RSI Info 08.06.2014, 22:33
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RG 18.30 del 08/06/2014 L'intervista di Luisa Orelli ad Andrea Riccardi
RSI Info 08.06.2014, 22:27
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