Il potente e luciferino guru indiano Gurmeet Ram Rahim Singh, accusato di stupro, è stato condannato lunedì a vent'anni di prigione.
In un primo tempo s'era diffusa la notizia che la pena inflittagli era di dieci anni di reclusione. Un'interpretazione errata, poiché il verdetto prevede dieci anni per ogni caso di violenza accertato, ovvero due.
I disordini generati per protestare contro l'apertura del processo dai più sfegatati seguaci del santone, che complessivamente sarebbero centinaia di migliaia, avevano provocato 38 morti la settimana scorsa in varie località nel nord del paese, disordini che ora si teme possano ripetersi con esito ancora peggiore.
Il 50enne era già finito nell'occhio del ciclone nel 2002 perché implicato nel caso dell'assassinio di un giornalista e poi ancora nel 2015, quando gli era stato imputato d'aver invitato 400 discepoli a castrarsi per avvicinarsi a Dio.
AFP/dg