“Sono indipendentista da sempre” mi dice orgogliosa Gracia. Sulla giacca porta una spilla su cui campeggia la scritta "libertà per i prigionieri politici".
Il porto della località
Simboli assai diffusi tra la cittadinanza di El Masnou, comune costiero a soli 20 minuti dal centro di Barcellona, dove oltre il 60% della cittadinanza è pro-indipendentista. Incontro solo una “unionista”, è Hortencia, cammina con l’amica Carme, separatista. “Ho vissuto momenti difficili” confessa, ora aspettiamo le elezioni e vediamo che accade. Parlare del futuro della Catalogna crea tensioni fra le due amiche, che evitano di parlare di politica.
Le due amiche: una unionista, l'altra separatista
Tuttavia, a El Masnou il fervore separatista è assai recente. Per il sindaco Jaume Oliveras, di Esqerra repubblicana, in carica dal 2015, il “ fenomeno è imputabile non solo alla crisi economica, ma soprattutto alla sentenza del 2010 del Tribunale costituzionale spagnolo che stralciando una serie di importanti autonomie iscritte nello statuto della Catalogna ha decretato la morte della via autonomista per la Catalogna e ha fatto detonare l'indipendentismo”.
Jaume Oliveras, sindaco di El Masnou
Una spiegazione condivisa anche da Oriol Bartomeus, professore all’Università Autonoma di Barcellona, esperto di indipendentismo.
“Il cuore della questione sta nel come è articolato oggi lo Stato spagnolo oggi, composto da molte entità nazionali, che però non si sentono riconosciute. Nella sua radicalità il dibattito catalano ha avuto il merito di mettere sul tavolo la spinosa domanda: cosa è la Spagna? La Spagna è solo quella castigliana? Le altre non entità non sono ugualmente Spagna? Nel 1978, per ragioni storiche questo punto non è stato affrontato ma oggi è tornato con forza e va finalmente affrontato".
Un manifesto per strada
L'indipendentismo, sottolinea Bartomeus, è trasversale nella società catalana: borghesi come proletari, centro come periferia, giovani come anziani.
“Vogliamo diventare Paese normale, essere un soggetto politico come gli altri Stati all’interno del quadro europeo. Quando otterremo ciò smetteremo di essere indipendentisti”. Parola del sindaco Oliveras che coltiva il sogno di una repubblica catalana.
Anna Valenti