Venerdì sera un violento terremoto ha colpito il Nepal causando centinaia di vittime. Il bilancio attuale, stilato durante le prime operazioni di salvataggio, riferisce di oltre 130 morti e circa 150 feriti.
La scossa si è verificata attorno le 23.47 di venerdì nella regione occidentale del Paese, colpendo con particolare forza i distretti di Jajarkot e West Rukum, dove diverse città sono state toccate dal sisma. Secondo il Centro sismologico nazionale nepalese il terremoto avrebbe raggiunto una magnitudo di 6,4 sulla scala Richter, mentre secondo l’analogo istituto statunitense avrebbe toccato i 5,6.
Il primo ministro nepalese, Pushpa Kamal Dahal, ha espresso su X “il suo profondo dolore” per la tragedia e ha rapidamente dispiegato tutte le forze di sicurezza - coinvolgendo pure polizia ed esercito - per “il salvataggio e i soccorsi immediati”.
Solidarietà e cordoglio hanno contraddistinto pure l’immediata dichiarazione del primo ministro indiano Nerandra Modi, che sui social media si è detto “profondamente addolorato” per la perdita di vite umane. Il premier indiano ha poi promesso allo stato confinante “tutta l’assistenza possibile”.
Caos e distruzione nel distretto di Jajarkot
I terremoti sono fenomeni frequenti in Nepal, paese che si trova sulla “cresta” dove le placche tettoniche tibetana e indiana si incontrano e ogni secolo si avvicinano di due metri l’una all’altra, provocando una pressione che viene rilasciata sotto forma di sisma. Nel 2015 un terremoto di magnitudo 7,8 e le successive scosse di assestamento hanno ucciso circa 9.000 persone.
Notiziario 07.00 del 04.11.2023
RSI Info 04.11.2023, 07:44
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