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Voci di tregua in Libano, ma scuole chiuse per le bombe

Ancora una giornata di attacchi su Beirut, mentre in Israele si parla di un accordo di cessate il fuoco quasi concluso

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I bombardamenti di domenica sulla periferia meridionale di Beirut.jpg

I bombardamenti di domenica sulla periferia meridionale di Beirut

  • Keystone
Di: ATS/AFP/ANSA/Spi 

A Beirut la situazione non permette più di tenere aperte le scuole.  Anche domenica l’esercito israeliano ha effettuato pesanti attacchi aerei sulla periferia meridionale della città. In serata il ministro dell’Istruzione libanese Abbas Halabi ha annunciato in un comunicato “la sospensione dell’insegnamento in presenza” nelle scuole, negli istituti tecnici e negli istituti privati di istruzione superiore a Beirut e in alcune parti dei vicini distretti di Metn, Baabda e Shouf. A partire da lunedì e sino a fine dicembre “per la sicurezza degli studenti, delle istituzioni educative e dei genitori, alla luce delle attuali condizioni di pericolo” l’insegnamento sarà impartito online.

Da Israele, intanto, giungono indiscrezioni di senso opposto, ma non chiare. L’ANSA ha riferito che fonti del governo israeliano hanno detto alla tv pubblica israeliana Kan che l’accordo per la tregua in Libano “è chiuso”. Secondo l’emittente, il primo ministro Benyamin Netanyahu sta ora studiando come spiegarlo all’opinione pubblica. Tuttavia, il media libanese LBCI cita un commento del mediatore americano Amos Hochstein secondo il quale le notizie sul via libera che sarebbe stato dato da Israele “non sono accurate”.

La scorsa settimana il mediatore USA ha visitato Beirut e Gerusalemme per sollecitare un accordo, che prevederebbe - scrive il Times of Israel - il graduale ritiro di Hezbollah a nord del fiume Leonte e la ripresa del controllo del Libano meridionale da parte dello stesso esercito libanese.

In serata Netanyahu ha tenuto una consultazione sulla sicurezza con i ministri, dice Kan. Al centro della discussione, la libertà d’azione dell’IDF nella zona di confine tra Siria e Libano. Secondo fonti vicine alla delegazione americana, afferma la tv pubblica, Israele ha ricevuto garanzie da Washington sulla libertà d’azione in caso di violazione dell’accordo.

In un secondo tempo, sempre la tv Kan, ma stavolta è la Reuters a citarla, ha riferito le parole di un altro funzionario israeliano che gela la schiarita: non c’è ancora una luce verde alla tregua, ma esistono ancora questioni da risolvere.

Di sicuro oggi c’è solo che la guerra non perde di intensità: negli attacchi aerei sulla periferia sud di Beirut, secondo l’Orient du Jour, sarebbero stati colpiti 12 edifici.

Mentre secondo quanto riferito dall’esercito israeliano domenica diverse persone sono rimaste ferite a causa del lancio di razzi da parte di Hezbollah, che ne ha sparati più di 250, compresi anche droni, nel corso della giornata verso il nord e il centro di Israele. Hezbollah aveva in precedenza affermato di aver distrutto sei carri armati israeliani Merkava nel sud del Libano, cinque dei quali nella strategica zona costiera di Bayada.

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Colpito il cuore di Beirut

Telegiornale 23.11.2024, 20:00

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