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Voto alle donne e Chiesa per tutti, il Sinodo di Francesco

464 partecipanti, di cui settanta “non vescovi”, sono riuniti da oggi in Vaticano - Quasi un mini-Concilio con vista su un prossimo conclave

  • 4 ottobre 2023, 13:20
  • 10 ottobre 2023, 12:14

RG 12.30 del 04.10.2023 - La diretta di Paolo Rodari

RSI Mondo 04.10.2023, 13:19

  • Keystone
Di: Paolo Rodari

Ricorda l’esempio di san Francesco d’Assisi e della sua “spoliazione”. Ma, dice, questa spoliazione, è “difficile”, soprattutto se riguarda l’“istituzione”. Eppure, la Chiesa “ha sempre bisogno di purificazione, di essere ‘riparata’, perché noi tutti siamo un Popolo di peccatori perdonati”. Insieme, ricorda che la Chiesa deve fuggire da “alcune tentazioni pericolose: di essere una Chiesa rigida, una dogana, che si arma contro il mondo e guarda all’indietro; di essere una Chiesa tiepida, che si arrende alle mode del mondo; di essere una Chiesa stanca, ripiegata su sé stessa”.

Sono parole di Papa Francesco, pronunciate questa mattina, 4 ottobre, durante la messa di apertura del Sinodo dei vescovi in corso per tre settimane a Roma. Quasi un mini-Concilio, questo raduno, che porta nella sede di Pietro 464 partecipanti fra cui, per la prima volta, settanta “non vescovi”, uomini e donne con diritto di voto. Saranno chiamati a discutere e votare sui temi più importanti inerenti alla forma di vita della Chiesa e alla sua missione. Saranno discussioni e voti che diranno quale Chiesa, di qui in avanti, si prospetta. A conti fatti, usciranno indicazioni utili anche per un futuro prossimo, quando si tratterà di eleggere un successore di Jorge Mario Bergoglio.

Ma Francesco, parlando durante la messa, offre già un suo punto di vista preciso: la strada non è chiudersi o arroccarsi sulle proprie certezze, quanto uscire, andare incontro al mondo e alle sue sfide senza paura.

I “dubia” prima del Sinodo

È, in fondo, quanto ha scritto lo stesso papa Bergoglio pochi giorni fa rispondendo ai “dubia” di alcuni cardinali sui temi più scottanti esistenti nella vita della Chiesa. Se nel particolare è sceso a ricordare che la comunione ai divorziati è una prassi che si può percorrere e che benedire le coppie di persone omosessuali - se la benedizione non è equiparata al matrimonio - è lecito, in generale ha fatto comprendere bene quale sia la strada che lui vuole la Chiesa percorra: la dottrina non deve essere considerata come un monolite inscalfibile e dato una volta per tutte, ma deve sempre essere interpretata meglio. Come il teologo Teilhard De Chardin aveva intuito anni fa, infatti, essa cresce nella comprensione. “Questo è il compito primario del Sinodo – ha scritto ancora il Papa la mattina del 4 ottobre in un Tweet -: ricentrare il nostro sguardo su Dio, per essere una Chiesa che guarda con misericordia l’umanità. Una Chiesa unita e fraterna, che ascolta e dialoga; una Chiesa che benedice e incoraggia, che aiuta chi cerca il Signore”.

Le donne prete

Durante il Sinodo con ogni probabilità tornerà anche il tema del sacerdozio femminile. Francesco, rispondendo ai “dubia”, ha voluto essere anche su questo punto possibilista. Ha ricordato l’importante ruolo delle donne nella Chiesa, a prescindere dal fatto che non siano sacerdoti. Ma ha ribadito anche che “non è una definizione dogmatica” e che “può essere oggetto di studio”, come è il caso della validità delle ordinazioni femminili per gli anglicani.

Il clima e gli stili di vita irresponsabili

Nell’approccio al mondo un tema divisivo ma centrale per Francesco è quello della cura del creato. Lo sfruttamento irresponsabile fino ai cambiamenti climatici in parte provocati dall’uomo aprono a migrazioni incontrollate e diseguaglianze. Se un tempo, quando era cardinale, Bergoglio non riteneva centrale questo tema, adesso tutto è cambiato. Al Sinodo se ne parlerà avendo come bussola il suo ultimo testo reso noto proprio oggi, 4 ottobre: l’esortazione apostolica “Laudate Deum”. Il Papa scrive di “un mutamento climatico evidente”. Spiega che alcuni cambiamenti “sono indotti dall’uomo”. Ma, dice, le “potenze economiche sono disinteressate al clima”. E si augura che “la Cop28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente”.

Sensibilità a confronto

Sono diverse le sensibilità che si confronteranno in questi giorni, da quelle più conservatrici a quelle più aperte. Nel mezzo una fetta di Chiesa moderata che sa esprimersi spesso con un profilo basso e discreto, fra le due. La Chiesa che Francesco vuole è una casa aperta a tutti. “Tutti, tutti, tutti”, ha ribadito il Papa durante la recente Gmg di Lisbona, “senza eccezioni”. È questa la strada del Vangelo, ma anche la strada che il Concilio Vaticano II ha fatto sua più di mezzo secolo fa. Il confronto fra le diverse anime è in fondo qui che va a cadere: se si ritiene la Chiesa sia una casa non giudicante dove ognuno può trovare posto e comprensione qualsiasi sia la sua condizione di vita oppure se si ritenga legittimo mettere paletti, alzare mura per selezionare chi è degno o meno di farne parte.

Verso il conclave

Papa Francesco sembra intenzionato ad andare avanti ancora per parecchio tempo. Per questo fare analisi su un futuro conclave resta prematuro. Seppure alcuni dei nomi che si fanno per la successione è questa sua visione che sembra possano incarnare. Molto dipenderà da quale percorso i padri conclavisti sceglieranno di prendere, se puntare su una figura moderata che faccia far depositare il lascito di Francesco senza strappi oppure qualcuno che ne porti avanti lo stile spingendosi anche più in là.

Al via il Sinodo sulla sinodalità

Telegiornale 04.10.2023, 20:27

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