La centrale nucleare di Zaporizhzhia è sempre al centro delle preoccupazioni, dopo che giovedì un incendio (secondo fonti locali) ha interrotto le l'approvvigionamento elettrico della centrale. Il direttore dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica, Rafael Grossi, ha detto che "non possiamo aggiungere al dramma di questa guerra un incidente nucleare".
Ma quali sono i rischi concreti? SEIDISERA ne ha parlato con Annalisa Manera, professoressa di sistemi nucleari al politecnico di Zurigo. Che spiega: “Vorrei innanzitutto chiarire che oggi siamo lontani da un potenziale incidente visto che la centrale è collegata a 4 reti elettriche esterne. Per farla funzionare basta comunque una sola rete. Gli attacchi degli ultimi giorni avevano già danneggiato tre linee elettriche. Giovedì anche la quarta è risultata danneggiata per cui i due reattori ancora in funzione sono stati spenti dal sistema automatico di sicurezza. L’alimentazione della centrale è quindi passata ad una rete elettrica esterna alimentata a carbone per cui non sono intervenuti i generatori diesel”.
Frattanto però diverse zone dell’Ucraina hanno subito un blackout. “Da quello che ho potuto appurare dal primo pomeriggio di ieri, venerdì, la linea quattro è stata riparata e quindi la centrale dispone dell’energia necessaria per il suo funzionamento e produce di nuovo corrente”.
Nelle ultime settimane si è sovente parlato di pericoli legati ai bombardamenti nella zona della centrale. Ci sono dei rischi concreti? Ancora Manera: “Il rischio è che se viene a mancare completamente l’energia per mantenere in funzione i sistemi di raffreddamento della centrale il combustibile verrebbe danneggiato. Ciò non porta comunque direttamente all’incidente nucleare in quanto a Zaporizhzhia vi sono vari sistemi che possono garantire l’alimentazione dell’impianto, tra questi i generatori diesel che garantirebbero il corretto funzionamento dell’impianto per 10 giorni. Al termine dei quali occorrerà però o rifornire in gasolio i generatori o riconnettere la centrale all’alimentazione elettrica. In caso che ciò non fosse possibile la centrale è dotata di molteplici barriere che eviterebbero fughe radioattive”.
A cosa potrebbe servire una visita dell'AIEA alla centrale? “La visita degli ispettori dell’Agenzia è già in programma e potrebbe tornare utile per verificare sul posto lo stato della centrale, verificare che non vi siano danni maggiori, verificare le condizioni di lavoro del personale e fornire ulteriori raccomandazioni per garantire sempre la maggior sicurezza possibile” conclude quindi Manera , precisando che “ovviamente siamo tutti preoccupati di quanto avviene nella zona di Zaporizhzhia ma non mi sento di condividere gli allarmismi del presidente ucraino Zelensky”.
Ancora bombe nella regione di Zaporizhzhia
Cinque civili sono morti in seguito ad un attacco delle forze russe nella notte su oggi (sabato) contro edifici residenziali nel villaggio occupato di Kamianka, nel distretto di Polohy della regione di Zaporizhzhia: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, secondo quanto riporta la Ukrainska Pravda. Tra le vittime, ha sottolineato Starukh, ci sono anche una donna di 29 anni e i suoi due figli. Altre persone potrebbero essere rimaste intrappolate sotto le macerie, secondo quanto hanno dichiarato alcuni residenti.