Finiscono nel mirino della magistratura italiani i lavori per realizzare la pista italo-svizzera che dovrebbe ospitare a metà novembre le quattro gare di Coppa del mondo di sci alpino di Zermatt-Cervinia. La procura di Aosta ha infatti aperto un fascicolo riguardo a quanto realizzato sul versante italiano, dove passa il secondo tratto delle discese libere maschili e femminili, le prime prove transfrontaliere del circuito FIS.
A spingere gli inquirenti a chiarire la situazione sono stati i lavori sul ghiacciaio del Teodulo in territorio elvetico: la denuncia di alcune associazioni ambientaliste ha portato nei giorni scorsi allo stop parziale dei lavori. In particolare, la Commissione edilizia del Canton Vallese ha disposto il divieto immediato di qualsiasi utilizzo di porzioni di pista ubicate al di fuori del comprensorio sciistico. Il comitato organizzatore ha già rassicurato che procederà “alla dovuta correzione, lasciando inalterato il percorso dal punto di vista sportivo”.
L’area di competenza della procura di Aosta si trova più a valle. Sulla situazione di questi lavori ha riferito mercoledì scorso in Consiglio regionale l’assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, rispondendo a una interrogazione: “I lavori sono quasi ultimati e stanno avanzando in maniera corretta nei due tratti di territorio italiano: uno che sarà utilizzato solo per il tracciato di Coppa del mondo e l’altro che riguarda, invece, la pista turistica del Ventina - 7 Bis”, ha detto. Aggiungendo che la società che gestisce i lavori, già per l’edizione dello scorso anno, aveva operato nella direzione di ottenere tutti i permessi e le autorizzazioni per muoversi nella piena legittimità”.
Coppa del mondo di sci, indignazione per la pista di Zermatt
Telegiornale 25.10.2023, 20:30