L'Organizzazione mondiale del commercio ha dato torto a Canada e Norvegia che avevano fatto ricorso contro la decisione dell'Unione Europea di vietare, all'interno dei confini comunitari, la commercializzazione dei prodotti derivanti dalla caccia alle foche.
Viene così confermato il verdetto emesso in prima istanza lo scorso novembre, verdetto secondo il quale le remore morali concernenti la crudele uccisione di questi mammiferi giustificano il veto. La decisione, che conclude un rapporto di più di 200 pagine, mette il punto finale alla vertenza.
L'embargo di Bruxelles prevede comunque delle eccezioni, in particolare per quanto riguarda merci vendute dalle popolazioni indigene, che hanno nella caccia tradizionale uno delle poche risorse (Oslo e Ottawa considerano questo privilegio una discriminazione).
AFP/dg