Il primo giorno di vita per moltissimi pulcini maschi è anche l’ultimo. Sono infatti 2,2 milioni quelli che, ogni anno, in Svizzera vengono uccisi perché ritenuti inutili all’industria alimentare. Volatili non adatti neppure alla produzione di carne perché di razza diversa dai cugini utilizzati esclusivamente a questo scopo, molto più rapidi nell’ingrassare.
Che la produzione industriale di uova nasconda pratiche cruente è noto da decenni. Ma ora una soluzione per mettere fine a questa ecatombe potrebbe arrivare da Berlino dove, venerdì, sarà presentato il primo sistema di identificazione degli embrioni di gallina. Un progetto sviluppato dall'Università di Lipzia e finanziato con oltre 3 milioni di euro dalla Bassa Sassonia, che mira a rendere possibile - tramite una spettroscopia agli infrarossi - la selezione degli embrioni maschili nelle uova prima che gli animali crescano e debbano essere soppressi.
I produttori elvetici attendono la novità, senza tuttavia nascondere scetticismo: "Abbiamo ancora dei dubbi sulla fattibilità economica del progetto", spiega alla RSI Oswald Burch, direttore di GalloSuisse.
Un apparecchio del genere, secondo le prime stime, potrebbe infatti costare intorno ai 100'000 franchi. Una cifra che potrebbe rendere vana la stessa logica di massimizzazione della produzione responsabile dello sterminio dei pulcini.
RG/Red.MM
RG 07.00 del 17.01.17: il servizio di Antonella Cruezer
RSI Info 17.01.2017, 09:41
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