Le precipitazioni della primavera hanno provocato una falcidia di pulcini, sia a causa della distruzione del nido (inondazioni, pioggia battente), sia per la mancanza di cibo, sia per via del freddo. Il tasso di mortalità va dal 70 all'80%, a seconda delle specie, stando agli ornitologi. Una seconda cova è però ancora possibile, almeno per alcune razze.
Le popolazioni degli uccelli che frequentano gli ambienti antropizzati, spesso aproffittando di tetti e cavità varie, come passeri, storni e stornelli hanno per contro subito perdite più contenute. Per non parlare dei merli che, nutrendosi anche di prede che con l'umidità si moltiplicano, quali lombrichi e limacce, hanno superato senza troppi problemi la fase di maltempo.
ATS/dg