Canada, Stati Uniti, Messico. Non si parla né di dazi né di politica, ma di splendide farfalle monarca, o Danaus plexippus per chi vuole essere accurato, che tutti gli anni migrano dal Nord al Centro America per svernare. Un viaggio lunghissimo che, assieme alle bellissime ali e alle enormi colonie, ha reso la cosiddetta “popolazione orientale” un’icona entomologica. Nonostante il numero degli individui che la compongono sia in continuo e preoccupante calo, quest’anno scienziati e appassionati sono stati felicemente sorpresi dal suo raddoppio rispetto al 2023.
La popolazione di farfalla monarca è raddoppiata
RSI Info 14.03.2025, 16:00
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A stimare il loro numero, e quindi a constatarne l’aumento, è la Comisión Nacional de Áreas Naturales Protegidas (Conanp, Commissione nazionale dell’aree naturali protette) del Messico, che stila un rapporto annuale assieme al WWF. I dati, però, costringono a frenare l’entusiasmo: rispetto all’inizio del monitoraggio un trentennio fa, la popolazione delle farfalle monarca in Messico nella Riserva della Biosfera Mariposa Monarca, dove si radunano per svernare, è fortemente diminuito, segnando un calo di circa l’88%.
Area forestale occupata dalle colonie di farfalle monarca in Messico durante la stagione di ibernazione. I dati vengono raccolti annualmente nelle ultime due settimane di dicembre.
La cifra più bassa risale al 2013 e da allora ci sono intermittenti segnali di ripresa, alternati ad annate meno prosperose. Il direttore della Conanp Pedro Álvarez-Icaza Longoria spiega che «gli studiosi ritengono che l’incremento dell’area occupata dalla farfalla Monarca sia un segnale positivo rispetto alla stagione precedente. Questo aumento è stato principalmente dovuto a condizioni climatiche più favorevoli, con una siccità meno intensa durante la migrazione del 2024 rispetto a quella del 2023», riporta WWF Messico.
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Per valutare il numero di esemplari, i ricercatori esaminano l’ampiezza dell’area occupata dalle farfalle monarca al termine della loro migrazione in Messico. Qui, in un’area di oltre cinquantamila ettari, protetta dalla Riserva della Biosfera Mariposa Monarca, gli insetti possono svernare prima di avviarsi in un nuovo viaggio verso il Nord America. Durante la stagione 2024, sono state registrate otto colonie di farfalle Monarca, per un totale di 1,79 ettari di foresta occupata contro i 0,9 del 2023. «Ora è il momento di trasformare questo incremento in una tendenza duratura, unendo gli sforzi di tutti i settori per proteggere gli habitat critici lungo l’intero percorso migratorio della Monarca in Nord America», dichiara Jorge Rickards, direttore generale di WWF Messico.

Una colonia di farfalle monarca presso la Riserva della Biosfera Mariposa Monarca
Per rendere i cinquantamila ettari della foresta sempre più accoglienti e sicuri per le farfalle monarca, il WWF collabora strettamente con autorità e popolazione locali. Le misure includono il contrasto alla deforestazione illegale e agli incendi boschivi, il controllo delle infestazioni parassitarie, la gestione del turismo, la promozione di iniziative sostenibili e l’educazione ambientale. Eppure, garantire ai piccoli animali un corridoio ecologico di oltre quattromila chilometri, all’incirca come dal centro Italia all’estremo nord della Norvegia, è tutt’altro che semplice e bisogna assicurarsi che riescano a trovare le risorse naturali di cui necessitano. In particolare, le farfalle monarca hanno una forte simbiosi con le piante del genere Asclepias, negli Stati Uniti chiamate comunemente milkweed. Su di esse, infatti, depongono le proprie uova, dalle quali nascono i bruchi che si cibano delle sue foglie prima di diventare crisalidi e, una volta effettuata la metamorfosi in farfalle, spiccare il volo. Anche le farfalle adulte dipendono da questa pianta, perché si nutrono quasi esclusivamente delle sue foglie. L’agricoltura intensiva statunitense e il conseguente spargimento di erbicidi, uniti all’urbanizzazione e industrializzazione delle aree rurali, stanno rendendo sempre più rara questa pianta, nonostante un tempo fosse molto abbondante nel territorio. La sua scomparsa è la maggiore ragione alla base del declino della popolazione orientale, anche se, sottolineano gli esperti, un ruolo importante è giocato dal riscaldamento climatico e alle condizioni tutt’altro che ottimali in cui versano le foreste messicane.

Il messaggio delle farfalle
Il giardino di Albert 10.09.2023, 18:05