La popolazione delle tigri allo stato selvatico è tornata ad aumentare: se nel 2010 se ne contavano 3'200 esemplari, oggi il loro numero è salito a 3'890, con un incremento del 20%. La buona notizia è stata resa nota dal WWF e dal Global Tiger Forum sulla base dei dati forniti dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), in occasione della conferenza sulle tigri , i cui lavori iniziano questo martedì a Nuova Dehli.
L’aumento riguarda i felini in India, Russia, Nepal e Bhutan; è riconducibile al moltiplicarsi delle iniziative di tutela ma può essere anche dovuto all’adozione di metodi di rilevazione più precisi. "La sopravvivenza della specie è tutt’altro che garantita. In particolare nelle regioni dell’Asia sud-orientale, i Governi fanno ancora troppo poco", dichiara Doris Calegari, del WWF Svizzera.
L’habitat della tigre sta scomparendo per la deforestazione (che avanza per dare spazio a industria e agricoltura). Inoltre il felino è una preda ambita dai bracconieri: le ossa, il pene, la pelle e i denti vengono utilizzati nella medicina tradizionale, mentre la pelliccia è molto richiesta come trofeo. TRAFFIC, che combatte il commercio illegale di specie minacciate, attesta che tra gennaio 2000 e aprile 2014 le autorità hanno confiscato ai bracconieri le pelli di almeno 1'590 esemplari.
Red.MM/M.Ang.
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