Vita da badante. La scorsa settimana le abbiamo incontrate al lavoro. Oggi le ritroviamo nel loro paese di origine.
A Iasi, capoluogo della Moldavia romena, l’Istituto Psichiatrico Socola prende in cura, ogni anno, donne affette da sintomi depressivi dopo aver lavorato per anni come badanti in Italia. È la cosiddetta “Sindrome Italia”, un fenomeno socio-antropologico-medico legato non solo alla condizione psicologica di queste donne, ma al contesto più ampio nel quale vivono e lavorano. Si tratta di una forma di depressione caratterizzata da ansia, apatia, astenia psichica e fisica, insonnia associata ed una sensazione di alienazione.
Ad esserne soggette sono le donne impiegate nel lavoro di cura; madri che lasciano la famiglia per andare a lavorare in una terra straniera, sacrificano la loro vita per dare ai figli la possibilità di studiare, di andare all’università, di costruirsi una casa. Donne che mancano per anni ed anni dal proprio paese e, al loro rientro, vengono giudicate ed emarginate, in quanto definite “cattive madri”, ree di aver abbandonato la progenie ai nonni o ai mariti.
Romina Vinci