Qui il LAC ha aperto nel 2011, tre anni prima di quello vero. Scala 1:25, per passare in un paio d'ore di visita dal Dazio Grande alla Kapellbrücke di Lucerna, dal castello di Gruyères alla base della REGA a Erstfeld. È la Swissminiatur, costruita su una superficie di 14'000 m2 che il vallesano Pierre Vuigner scelse nel 1958. Il 6 giugno 1959, il parco aprì i battenti. I modellini erano 12, oggi sono 128.
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Tranne un paio di eccezioni realizzate in cemento, le intemperie li rovinano. Qualcuno è stato rifatto, altri vengono sostituiti con nuove attrazioni sempre al passo con l'attualità, anzi in anticipo. Per i festeggiamenti del 60mo si lavora sul modello del treno della Südostbahn, che dalla fine del 2020 viaggerà sulla vecchia linea del San Gottardo. Oggi che a dirigere il parco ci sono Dominique e Joël, figlio e nipote di Pierre, nell'atelier sotto la montagna incontriamo al lavoro, anche se solo "di passaggio", pure la quarta generazione di Vuigner.
Swissminiatur pronta per la stagione
Gli edifici vengono infatti realizzati in PVC da un artigiano francese, ma ogni sei anni vengono sottoposti a restauro in loco. E dentro la Swissminiatur da 40 anni è la stessa persona a costruire e riparare i 18 treni.
60 e poi?
Sessant'anni e il mondo è cambiato, i turisti pure. Oggi l'India è anche nel menù del ristorante, c'è il sito internet, da qualche anno la app con le illustrazioni di ogni modellino e ora anche la stampante in 3D, che in questi mesi sta rifacendo le oltre 300 finestre di Palazzo federale, ancora però dipinte a mano.
Swissminiatur
E ci sono le preoccupazioni: dipendenti dalla meteo, i visitatori sono scesi l'anno scorso a circa 120'000, scarseggiano i parcheggi. "Siamo stati fra i primi generatori di traffico del cantone, vorremmo ora essere di esempio per una mobilità diversa", dice Dominique Vuigner. La Swissminiatur a fine marzo ha scritto agli albergatori, invitandoli a promuovere maggiormente il Ticino Ticket, che offre agli ospiti non solo l'ingresso a prezzo scontato, ma anche i trasporti pubblici gratuiti. Difficile però lottare contro le abitudini degli utenti. E allora ci si pongono domande per il futuro, non si esclude nemmeno di andare altrove.