Cento anni e sentirli tutti

Spaghetti che crescono sugli alberi in Ticino e fianchi delle montagne ripuliti dagli escrementi degli uccelli. Sono due delle trovate di maggiore successo ideate in cento anni di storia da Svizzera Turismo, l’organizzazione chiamata a promuovere l’immagine della Svizzera come mèta di viaggi e vacanze. Un centenario che giunge in uno dei momenti più difficili mai conosciuti dal turismo elvetico.

L’imputato numero uno è ancora lui: il franco forte. E gli effetti per il settore sono stati in parte devastanti: nel 2016 i pernottamenti dalla zona euro sono calati del 30% rispetto al 2009 e a pagare il prezzo più caro sono soprattutto le destinazioni turistiche classiche,
Grigioni, Ticino e Vallese, costrette in molti casi a rivedere verso il basso i prezzi. È stato toccato il fondo? Sì, secondo Svizzera Turismo, che per il 2017 si attende una leggera ripresa dei pernottamenti dalla zona euro. Il direttore
Jürg Schmid trova motivi di ottimismo spulciando negli archivi.

Gli archivi di Svizzera Turismo. Chi li conosce bene è André Aschwanden, portavoce dell’organizzazione e uno dei curatori del giubileo. I periodi di crisi – ci spiega - non sono nuovi nella storia dell’organizzazione. Anzi, è proprio in un periodo di profonda crisi per il settore, durante la prima guerra mondiale, nel 1917, che il Parlamento decise di dar vita all’Ufficio nazionale svizzero del turismo, ribattezzato Svizzera Turismo nel 1995. Un secolo di promozione turistica di cui Aschwanden ci ricorda alcune tra le principali tappe...

Dal 1995 il simbolo del turismo elvetico è una stella alpina dorata. E se si è arrivati a questo ritocco grafico, come racconta André Aschwanden, c’è un motivo ben preciso.

Una promozione turistica che negli anni si è adattata ai nuovi mezzi di comunicazione: dai primi manifesti si è passati ai video per approdare infine al mondo di internet. Diverse tappe storiche ripercorse anche dal Museum für Gestaltung di Zurigo nell’esposizione “Fate vacanza!” - aperta al pubblico fino al prossimo 9 luglio - in cui sono esposti veri e propri capolavori dell’arte grafica. Da sempre l’accento è posto sui paesaggi, ma se nei primi tempi si sollecitava la voglia di relax e avventura, col tempo sono apparse le auto, la ferrovia, il progresso tecnico, con l’essere umano che diventa sempre più protagonista. Un’evoluzione – spiega il direttore del museo Christian Brändle – che va di pari passo con la storia.

100 anni di marketing turistico dei quali si ricorderanno alcune trovate singolari, non prive di autoironia. Una su tutte lo scherzo del primo aprile del 1957 realizzato in collaborazione con la BBC. La televisione pubblica britannica trasmise infatti un servizio su un presunto... raccolto di spaghetti dagli alberi del Ticino.

Un servizio che non mancò di suscitare reazioni contrastanti e che rischiò, come spiega Christian Brändle, di costare caro al caporedattore della testata.

Momenti "d’oro" del turismo svizzero ai quali il settore oggi non può che guardare con una certa nostalgia.

Gianluca Olgiati