Cercare e trovare casa in Cina

Le città cinesi di terzo livello, come Taiyuan, sembrano diventate la nuova frontiera dello sviluppo, perché è lì che si concentrerà l'aumento della popolazione: più 2,5 per cento all'anno, da qui al 2030. Il che significa anche crescita immobiliare. Ma questa dipende anche dal fatto che i prezzi sono per ora più accessibili che a Pechino, Shanghai, Shenzhen, per cui la popolazione giovane o a basso reddito compra qui, aspettandosi comunque che il valore della casa poi aumenti.

Cina e alloggi sfitti

Secondo uno studio recente, il 22 per cento delle abitazioni cinesi è vuoto. Significa circa 50 milioni di case. Non esiste un altro Paese al mondo con una percentuale così alta di alloggi disabitati. Nel 2018 sono aumentati ancora gli acquisti di seconde e terze case, un trend in corso da anni, rivelatore del fatto che si compra sempre più per investire e non per abitare.

Dal 2015 i prezzi al metro quadro sono aumentati mediamente del 30 per cento, una crescita di gran lunga superiore a quella delle economie sviluppate. Ma i salari non hanno tenuto il passo. Questo fa sì che possedere un immobile renda di più che lavorare. Quindi, appena uno ha un gruzzolo da parte, compra casa e si aspetta che il valore salga costantemente. Le “buone intenzioni” per sgonfiare la bolla immobiliare sono rimaste finora generalmente sulla carta. Anche il presidente Xi Jinping ha detto che le case sono fatte per abitarci e non per speculare, ma si tratta di un appello perlopiù inascoltato.

Una soluzione sarebbe quella di mettere tasse sulla proprietà. Se ne parla da anni, ma tutto sembra restare fermo al palo perché il Partito teme perdita di consenso, dato che la proprietà immobiliare e l'unico modo per arricchirsi “automaticamente”, in Cina. Quindi, per ragioni di stabilità politica la casa non si tocca.

Gabriele Battaglia