Viaggiare con la mente è possibile. Dopo San Francisco e Kabul vi portiamo oggi in Libano.
A Beirut, il pulsante quartiere di Hamra, custodisce una piccola gemma di cultura a 360 gradi: è la libreria-boutique Dar Al Mussawir, che fornisce testi di autori libanesi, medio-orientali e stranieri in più lingue. Ma Dar è molto di più: è letteralmente una casa perché nel 2011 i suoi fondatori (una giornalista, un fotografo e un’attivista) salvarono un’antica casa delle belle époque libanese dalla demolizione. È una cucina, perché si è dotata di un bistrò con piatti fusion tra la tradizione locale e altre ispirazioni; è una comunità, perché funge da luogo di incontro e collettore sociale delle diverse anime del quartiere (abitanti storici, lavoratori, intellettuali, stranieri di passaggio); è un laboratorio di idee, essendo un luogo dove sono nate due riviste libanesi, collaborazioni, progetti artistici, mostre di fotografia, workshop.
Rima Albuskahra, giornalista, è una dei tre fondatori. “E’ difficile spiegare perché Dar è un posto speciale. Ma tra le persone che vengono qui c’è una reale accettazione, c’è calore e senso della comunità - dice -. Le persone conversano spesso e non solo tra libanesi. Considerando che chi entra qui giunge da strade piene di traffico e rumore, anche a noi risulta straordinario essere riusciti a creare un angolo di quiete in una delle zone più trafficate di una delle città più famose del mondo. Dar, più che un luogo, è un destino”.
Laura Silvia Battaglia