Attraversare il muro di confine tra Messico e Stati Uniti ed entrare negli States rappresenta la speranza di una nuova vita per diverse generazioni di cittadini centro americani, in fuga da una quotidianità di violenza e dalla criminalità organizzata delle Maras, le gang del Centro America. Le Maras hanno un ampio controllo dei paesi e delle attività commerciali, e sono basate sul meccanismo dell’estorsione, dei ricatti e delle uccisioni mirate. Migliaia di cittadini provenienti da Honduras, Salvador e Guatemala scappano da minacce di uccisione e cercano una vita migliore per i loro figli. Una volta arrivati a Tijuana, dopo una marcia di migliaia di chilometri, vivono una condizione di limbo e di estrema vulnerabilità.
Tijuana da dimenticare, Tijuana da lasciare
Dariella, Mirna, Xinia, Fabiola e i loro sei bambini sono scappati dal dipartimento di Colón, Honduras, e sono riuscite ad attraversare illegalmente il muro di confine tra Messico e Stati Uniti, ma rimangono bloccate nel filo spinato in territorio americano. La polizia di frontiera, USBP, minaccia di arrestarle e le costringe ad attraversare nuovamente il muro per tornare in Messico. Senza denaro, cibo e prospettive, la vita scorre nel centro di accoglienza tra l’attesa della richiesta d’asilo e la necessità sempre più forte di attraversare la frontiera. Dariella, insieme al figlio Eric di 7 anni, decide di tentare una nuova impresa di attraversamento del muro per raggiungere la sua amica Karla che già vive negli States. Quella nel video è la sua storia.
Francesca Tosarelli
La galleria fotografica - Tijuana da dimenticare, Tijuana da lasciare - lavoro del fotogiornalista Fabio Bucciarelli, è stata recentemente premiata al Picture of The Year, 1st prize News Picture Story (ndr)