E’ un piccolo stato dell’America Centrale, conosciuto ai più perché da qualche anno è diventato la location di alcuni reality show che hanno per protagonisti vip o pseudo-tali. È forse per questo che, pensando all'Honduras, vengono in mente le sue spiagge paradisiache, la natura selvaggia, le acque cristalline. La realtà, però, è un'altra: l’Honduras è uno dei paesi più violenti del mondo. Una zona di guerra, anche se nessuno l’ha ufficialmente dichiarata, un lembo di terra in pasto alle gang criminali, le Maras.
Dopo le elezioni del 26 novembre scorso, che hanno registrato delle irregolarità e dei brogli elettorali da parte del presidente uscente, ci sono state tante mobilitazioni di popolo, con morti, feriti e centinaia di detenuti. Ma nessuna protesta è servita a cambiare lo status quo.
E così, per molti, l’unica speranza è quella di emigrare, partire senza voltarsi, sperando di raggiungere gli States. Secondo le stime sono 75 mila le persone che ogni anno lasciano l’Honduras. Nel Sud del Messico, ad Ixtepec, una cittadina nello stato di Oaxaca, l’Albergue Hermanos en el Camino offre ospitalità e un pasto caldo ai migranti in viaggio. Ogni giorno passano da qui molti honduregni. Noi li abbiamo incontrati e ci siamo fatti raccontare cosa si sono lasciati alle spalle. Quando le Maras sterminano la tua famiglia, quando dici “No” all’arruolamento forzato, quando la polizia invece di difenderti ti assale, quando corruzione ed estorsione sono il modus operandi dell’intero paese, è difficile mantenere viva la speranza.
Romina Vinci