"In politica ci vuole tanto tempo per realizzare i progetti. Serve pazienza. E arriva un momento in cui ti rendi conto che non hai più tutta l'energia necessaria e quindi ti dici che è giusto lasciare. Questo momento per me era arrivato l'anno scorso. Poi, in una situazione di emergenza, è normale restare sulla barca e mettersi a disposizione della comunità per cercare, grazie all'esperienza, di uscirne nel migliore dei modi".
Dopo 29 anni di Municipio, di cui 21 da sindaco alla guida di Faido, il sindaco Roland David lascia con un auspicio: "Noi siamo una piccola comunità. Ed in questo anno si è sentito molto il senso di appartenenza. Ci siamo organizzati: il volontariato, la spesa agli anziani... E devo dire che si è proprio percepita la voglia di stare insieme. C'è stata una reazione. Una forte volontà di fare tutti assieme qualcosa di buono per la popolazione. Un moto che non deve andare perso".
"Tanti di noi - prosegue - hanno inoltre riscoperto la natura, la montagna e la fortuna che abbiamo di vivere in un comprensorio come questo dove esci di casa e sei subito nel bosco. Questo è un valore aggiunto che molti avevano perso".
La lezione di questo lockdown? "Individualmente bisogna tornare a coltivare i rapporti umani. E capire che ci sono valori molto più importanti che non quello del rincorrere continuamente risultati eclatanti", spiega David.
"E più in generale - conclude - credo che si sia capito che la strada che stavamo percorrendo non era quella giusta. Bisogna mettere al centro la sostenibilità, da tutti i punti di vista: ambientale, sociale, umana ed economica. Spero che questo messaggio possa rimanere impresso. Dobbiamo riuscire a cambiare il nostro stile di vita".