Il presidente della Repubblica del Senegal, Macky Sall, nel 2014 ha approvato il “Piano per il Senegal Emergente” (ESP), un piano per accelerare l’uscita del Senegal dalla povertà. “Ambizioso” e “futurista” lo definisce, promettendo la modernità a tutto il paese entro il 2035. Una promessa seducente, ma non senza conseguenze. Bargny, un piccolo villaggio di pescatori situato nella periferia di Dakar si trova al centro di tutto questo.
L’area industriale di Diamnadio, diventerà il cuore pulsante di questa corsa del Senegal. Già avviati i lavori, già inaugurato il modernissimo polo ministeriale nella stessa area, l’espansione dell’area non vuole vedere confini.
A M’bour, località turistica a pochi chilometri da Bargny, interventi contro l'erosione costiera
Bargny è vittima della sua posizione geografica. A ovest si trova il cementificio Sococim, a nord si trova il polo urbano di Diamnadio; a est la centrale a carbone e il nuovo porto merci e minerario la cui costruzione è quasi terminata. A sud c’è l’Oceano Atlantico, ma l’erosione costiera sarebbe il problema minore se il governo se ne volesse occupare. Infatti è sufficiente andare qualche decina di chilometri più a sud, a
M’bour, località turistica, per vedere che lo stesso problema è in fase di risoluzione grazie alle scogliere che stanno costruendo per salvare resort e ristoranti per stranieri.
Gli abitanti di Bargny protestano contro il governo dal 2008, ma nel frattempo l’edificazione di nuove industrie va avanti inesorabile. Ora sono in attesa che vengano espropriati i terreni del centro di essicazione per espandere l’area della centrale elettrica come ci racconta l’attivista Fatou Samba nel filmato.
Ruben Lagattolla