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Donne scienziate d'Africa (4)

Storia di Nina Wambiji, ricercatrice che ha scelto di stare sul campo e non chiusa in ufficio, per insegnare ai pescatori imparando da loro

  • 17 giugno 2019, 07:46
  • 22 novembre, 21:56
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Salavare delfini e tartarughe africani

RSI/Marco Boscolo - Michele Catanzaro - Gianluca Battista 17.06.2019, 07:45

Una bottiglia di Coca Cola manipolata, un amo deformato o un cesto da pesca modificato: semplici oggetti come questi possono salvare la vita di centinaia di delfini, tartarughe e balene sulla costa del Kenia. La pesca accidentale di specie protette è una delle peggiori minacce per gli ecosistemi marini. Nei paesi in via di sviluppo è un grave problema, perché ha conseguenze sulle specie commestibili da cui dipendono le comunità locali e sul turismo ecologico.

I piccoli grandi gesti di Nina Wambiji

Nina Wambiji, una ricercatrice di Mombasa esperta in tecniche di pesca, sta cercando di diffondere fra i pescatori artigianali della costa del Kenia un insieme di invenzioni economiche e geniali per ridurre le catture accidentali. È un lavoro che richiede coraggio, perché la zona nord della costa è diventata un posto pericoloso, a causa della penetrazione della milizia jihadista somala Al-Shabaab. Ma questo non ha scoraggiato la ricercatrice, impegnata al servizio dell’ecosistema e delle comunità locali.

Marco Boscolo - Michele Catanzaro

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