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Esorcizzare il virus negandolo

Daniele Egidi, fino al 31 dicembre 2020 aveva minimizzato la pandemia. Ricoverato in ospedale per Covid (e salvato) si è ricreduto perché...

  • 1 febbraio 2021, 06:52
  • Ieri, 17:43
04:49

Negare la paura

RSI/Ruben Lagattolla 01.02.2021, 06:45

Daniele Egidi, consulente informatico, vive e lavora a Fano. Ha 54 anni, un figlio e una moglie. È il 31 di dicembre quando, con disprezzante ironia, si infila il saturimetro al dito e i valori di ossigeno nel sangue si rivelano preoccupanti. In meno di due giorni è ricoverato all’ospedale di Pesaro con una polmonite bilaterale in stadio avanzato dovuta all’infezione da Covid-19.

Daniele non aveva mai pensato che il virus non esistesse quanto piuttosto era convinto che la portata del caso (e delle conseguenze) andasse ridimensionata rispetto a quanto i media riferivano. Diffidando della stampa mainstream, Daniele aveva deciso d'informarsi online e via social.

Dopo la malattia e la sua esperienza di 14 giorni in ospedale, Daniele è una persona nuova. I giornali locali e la televisione lo etichettano però immediatamente come “il negazionista positivo al Covid”. Quando lo invitano non gli viene dato spazio sufficiente per spiegare il suo "cambio di rotta". “La verità è che essere negazionista non è negare qualcosa, ma negare la paura stessa di quella cosa. È la paura che guida queste idee, la stessa paura di chi invece, all’opposto, crede in quello che sta accadendo. Negare è ricerca di protezione”.

Ruben Lagattolla

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