Un milione di morti è seppellito sull’isola di Hart, il più grande cimitero di fosse comuni al mondo. È al largo delle coste del Bronx, a nord di New York, che dal 1875 seppellisce lì i suoi morti indigenti e quelli senza nome. Appena a un’ora da Manhattan, l’isola è facilmente raggiungibile dai mezzi pubblici, e tuttavia non è affatto facile approdarvi: gestito da più di settant’anni dal carcere di Rikers, il cimitero dei poveri appartiene al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e per evitare che civili e detenuti si incontrino, le visite ai morti sono il risultato di un’operazione complessa di diplomazia e burocrazia.
Sono infatti i detenuti del carcere che, traghettati due volte a settimana dall’isola di Rikers poco distante, seppelliscono i morti per cinquanta centesimi l’ora in fosse comuni: fino a 150 bare di legno di pino ammassate l'una sull’altra.
Per ottenere il permesso di salire sull’isola, abbiamo dovuto aspettare un anno, ma ci riteniamo fortunati. Siamo fra i primi giornalisti ad essere saliti a bordo del battello al molo di Fordham a City Island. A lungo è stato vietato alla stampa di visitare il cimitero fino a quando finalmente il rigido protocollo si è leggermente allentato anche in seguito alle proteste dei parenti che desideravano avere la possibilità di visitare i loro morti più spesso e agevolmente. Da allora un battello salpa una volta al mese per accompagnare sull’isola quei parenti e due volte all’anno tocca alla stampa. Molti i divieti, ma… il video racconta di questo nostro viaggio.
Alfredo Bini