Oltre la News

I cent'anni di San Lazzaro

Viaggio nel cuore della Cuba della santeria: dal culto della "Milagrosa" alla festa e ai miracoli del santo per eccellenza

  • 31.01.2018, 07:00
  • 23.11.2024, 02:47
04:51

Santeria a Cuba

RSI/Gilberto Mastromatteo 31.01.2018, 06:30

  • ©Gilberto Mastromatteo

Il 17 dicembre, come ogni anno, migliaia di cubani si riversano al Rincon, un villaggio che si trova a circa 20 chilometri da L'Avana. Qui sorge il Santuario nazionale di San Lazzaro. Un santo, per i cattolici. Uno degli Dei miracolosi per i tanti che praticano il culto della cosiddetta Santeria.

I colonizzatori spagnoli la definirono con questo appellativo dispregiativo. Quell'eccessiva devozione ai santi cattolici che era prerogativa degli schiavi africani, tradotti a Cuba durante il Settecento, per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. In realtà, in quei santi, i discendenti delle tribù dell'Africa occidentale continuavano a venerare le proprie divinità Yoruba. Un culto bollato come eretico dall'Inquisizione cattolica.

Per centinaia di anni la Santeria è sopravvissuta a Cuba, come in altre zone del centro America, nella totale clandestinità. Oggi è una religione totalmente sincretica, che unisce elementi cristiani e Yoruba. Ogni santo è un Orisha, un essere semi divino, che incarna un aspetto specifico dell'esistenza umana. Changù incarna la passione e ha il volto decapitato di Santa Barbara. Elegguà protegge i viaggiatori ed è rappresentato da Sant'Antonio da Padova. Ochun è la Dea dell'amore, trasfigurata nella Virgen del Cobre, patrona di Cuba, il cui Santuario si trova a Santiago. Babalù Ayè simboleggia la guarigione. E il suo corrispettivo è, per l'appunto, San Lazzaro. La cerimonia dura tutta la notte, nel Santuario del Rincon, che lo scorso mese ha festeggiato il centenario.

Tra gli orisha più recenti c'è la cosiddetta “milagrosa”, al cimitero “Cristobal Colon”, della Capitale. La tomba di Amelia Goyri, una donna morta di parto all'inizio del Novecento, cui vengono attribuiti poteri taumaturgici. I devoti contraggono voti, le promisas. Una volta esauditi dal santo, o affinché lo siano, compiono riti di varia natura, camminando inginocchiati fino al Santuario, compiendo sacrifici animali o donando offerte a base di ron, sigari e monetine.

Dopo secoli di clandestinità, la Santeria sta diventando una pratica aperta. Un'identità condivisa.

Gilberto Mastromatteo

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare