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I tanti volti dei moderni caffè (3)

Una piccola oasi di silenzio, a Gerusalemme Est, racconta agli avventori del conflitto israelo-palestinese. Si chiama "Educational Bookshop"

  • 13 settembre 2018, 05:51
  • 23 novembre, 00:34
03:32

Il caffé sotto occupazione

RSI/Stefano Lorusso - Arianna Poletti 13.09.2018, 07:30

  • ©Stefano Lorusso

Terza settimana, terzo caffè. Partiti da Torino (il Caffè Basaglia), transitati a Praga (il Paralelni Polis) attraversiamo oggi il Mediterraneo per arrivare a.... Gerusalemme.

Qui, in via Salah Eddin, nel cuore della Città tre volte santa, tra i negozi di spezie e le bancarelle dei venditori ambulanti, si trova una vetrina insolita. L’Educational Bookshop è il primo caffè-libreria che ha aperto nei Territori occupati, di cui Gerusalemme est fa parte secondo il diritto internazionale. Proprio nella municipalità divisa in due, questa piccola oasi di silenzio raccoglie libri e giornali che raccontano quello che c’è fuori. Si tratta dell’unica libreria della città che affronta il tema del conflitto israelo-palestinese.

Il caffè è stato per molti anni di proprietà del celebre scrittore Edward Said. Già allora, era un punto di riferimento culturale per gli abitanti palestinesi di Gerusalemme. La famiglia Muna lo gestisce dal 1987. «Abbiamo deciso di vendere libri non solo in arabo, ma anche in inglese. Vogliamo che chi visita questa città possa conoscere il conflitto da un altro punto di vista, quello della parte palestinese», spiega Ahmad, proprietario del bookshop. Così, questo caffè-libreria è diventato un luogo di incontri dibattito per gli abitanti della città, ma soprattutto per visitatori, stranieri e curiosi.

«La nostra libreria accoglie chiunque si ponga delle domande. Chiunque voglia saperne di più sul conflitto israelo-palestinese, i suoi aspetti più svariati, sul contesto. Ovviamente, di fronte a una tazza di caffè. Accogliamo molti visitatori, palestinesi e anche israeliani», spiega il proprietario. La libreria organizza numerosi incontri con autori e giornalisti israeliani e palestinesi per nutrire la riflessione sul conflitto, collaborando anche con altri centri culturali della città. I celebri autori israeliani Ilan Pappe, Shlomo Sand e Amos Oz si sono seduti ai tavoli dell’Educational Bookshop, sorseggiando il caffè arabo preparato da Ahmad.

L’Educational Bookshop è stato decretato il miglior caffè-libreria di Israele e Cisgiordania e terzo di tutto il Medio Oriente dalla celebre guida Lonely Planet. Lo scrittore canadese Marcello Di Cintio ha definito la libreria come «uno dei luoghi più pericolosi da frequentare a Gerusalemme ». Questo, ormai, è il motto dell’Educational Bookshop. « Per chi è interessato, per chi vuole conoscere, è un luogo pericoloso. Nel senso che non si riesce mai a varcare la porta senza portarsi via un libro».

Stefano Lorusso Salvatore - Arianna Poletti

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