500 a testa: è questo ogni anno il consumo individuale medio di sacchetti plastica dei cittadini giordani. Quasi due al giorno, per un totale di 3 miliardi di buste di plastica all’anno.
Leggeri, economici e resistenti, i sacchetti di plastica sono usati soprattutto dai 12mila ristornati take-away del paese, ma anche da panetterie, fruttivendoli e negozi in generali. Non esistono, per ora, politiche per limitarne l’utilizzo. Ma qualcosa sta cambiando: sull’onda dello sciopero mondiale per il clima lanciato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, il 24 maggio anche i giovani giordani sono scesi in piazza, ad Amman, per dire no all’uso della plastica e per dare un segnale ai propri concittadini raccogliendo i rifiuti per le strade della capitale.
Una raccolta davvero speciale
È la prima volta che un’iniziativa del genere parte dal basso, e la seconda volta che succede: un mese fa, infatti, un’iniziativa simile si era tenuta in un parco di Amman. E questa volta, in occasione del Ramdan, i giovani attivisti del "Friday for Future" in Giordania, hanno concluso l’iniziativa con una cena in piazza, in occasione dell’iftar (la rottura del digiuno al tramonto): un momento di condivisione pensato per coinvolgere anche i passanti.
Daniela Sala