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Il "Friday for Future" ad Amman

Il Medio Oriente è invaso dalla plastica, ma la rivoluzione verde è giunta anche lì e i giovani hanno cominciato a raccoglierla

  • 30 maggio 2019, 09:39
  • 22 novembre, 22:05
02:49

La Giordania dice no alla plastica

RSI/Daniela Sala 30.05.2019, 09:35

500 a testa: è questo ogni anno il consumo individuale medio di sacchetti plastica dei cittadini giordani. Quasi due al giorno, per un totale di 3 miliardi di buste di plastica all’anno.

Leggeri, economici e resistenti, i sacchetti di plastica sono usati soprattutto dai 12mila ristornati take-away del paese, ma anche da panetterie, fruttivendoli e negozi in generali. Non esistono, per ora, politiche per limitarne l’utilizzo. Ma qualcosa sta cambiando: sull’onda dello sciopero mondiale per il clima lanciato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, il 24 maggio anche i giovani giordani sono scesi in piazza, ad Amman, per dire no all’uso della plastica e per dare un segnale ai propri concittadini raccogliendo i rifiuti per le strade della capitale.

Una raccolta davvero speciale

È la prima volta che un’iniziativa del genere parte dal basso, e la seconda volta che succede: un mese fa, infatti, un’iniziativa simile si era tenuta in un parco di Amman. E questa volta, in occasione del Ramdan, i giovani attivisti del "Friday for Future" in Giordania, hanno concluso l’iniziativa con una cena in piazza, in occasione dell’iftar (la rottura del digiuno al tramonto): un momento di condivisione pensato per coinvolgere anche i passanti.

Daniela Sala

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