Luca Heeb classe ‘86, nel gennaio del 2020 ritira l’azienda di famiglia. “Facevo un lavoro d'ufficio e ho deciso di tornare dove sono cresciuto e rivivere la natura”.
Luca è comprensibilmente combattuto rispetto alla posizione da prendere sulla questione del lupo: amante della natura, ma al contempo anche contadino con un senso di impotenza e dispiacere per gli animali di cui si prende cura.
“Di certo non sono ancora al punto di abbandono e credo che si può sempre imparare da situazioni difficili. Il rischio però, visti i danni sempre più importanti, è che ora che si trova una soluzione, molte aziende avranno già chiuso” spiega il contadino di montagna.
Un anno difficile che ripone le speranze in una regolamentazione dei branchi e in un sistema per una coesistenza tra lupi e bestiame ed esseri umani.