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Il virus che fa ripensare Firenze

Vita cittadina e flussi turistici all'esame dei residenti che riscoprono la loro città nel silenzio del lockdown

  • 7 aprile 2020, 16:26
  • 22 novembre, 19:36
04:48

Firenze ai tempi del Covid-19

RSI/Marco Carlone - Daniela Sestito 14.04.2020, 07:45

Firenze, espressione dell’arte e dell’architettura rinascimentale, è fra i luoghi più visitati al mondo. In questa capitale del turismo internazionale di 379.000 residenti si recano, ogni anno, più di 10 milioni di viaggiatori, secondo i report dell’amministrazione. Ma i dati sui flussi sono di difficile rilevazione e il numero potrebbe essere nettamente più alto. Scalinate gremite, file interminabili e vie sovraffollate erano problematiche con cui fare i conti durante l’alta stagione, da marzo a novembre.

A febbraio, però, la crisi da Coronavirus ha travolto l’Italia, lasciando questa città d’arte in una veste inconsueta. Le celebri piazze e le vie del centro storico, prima segnate dall’overturism, oggi sono sgombre e silenziose, dominate solo dai maestosi monumenti. Alberghi, ristoranti e negozi di artigianato sono chiusi, così come musei, palazzi e chiese.

Per residenti e operatori – sebbene scossi dalla contingenza – questo è diventato un momento di riflessione sul complesso equilibrio tra vita cittadina e flussi turistici.

Marco Carlone - Daniela Sestito

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