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"L'Afghanistan è stato tradito"

"Non prego nessuno di restare, come non ho pregato nessuno di venire a liberarci", dice Palwasha Hassan, attivista afghana

  • 11 ottobre 2021, 07:54
  • 20 novembre, 19:32
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Palwasha Hassan: 30 anni di attivismo per le donne afghane

RSI/Francesca Mannocchi 11.10.2021, 07:45

Il destino dell’Afghanistan, una volta ancora, è scritto sul corpo delle donne. Palwasha Hassan ha alle spalle una storia di attivismo e dedizione. È la fondatrice dell’Afghan women’s education center e cofondatrice dell’Afghan women’s network. È stata la prima donna afghana a dirigere una Ong in Afghanistan dall’istituzione del nuovo governo ad interim dopo l’inizio della guerra contro i talebani nel 2001. Nei giorni caldi di agosto, di fronte all’avanzata irrefrenabile dei talebani che stavano conquistando un villaggio dopo l’altro e una città dopo l’altra, fino alla capitale Kabul, la signora Hassan aveva lasciato la sede della sua associazione a disposizione delle migliaia di sfollati interni che stavano invadendo la capitale per scappare dai combattimenti.

«Non vi abbiamo invitato ad invaderci, ma una volta qui non eravate in luna di miele. Eravate qui con un obiettivo. E non potete essere così egoisti da dire che l’obiettivo fosse uccidere Bin Laden, altrimenti avreste dovuto lasciare il Paese anni fa. Siete rimasti irresponsabilmente e ve ne state andando irresponsabilmente», le parole di Palwasha Hassan sono state rigide e severe in quei giorni.

Più severe considerando la sua storia e quella della sua famiglia. Era un’attivista nell’ombra anche negli anni Novanta quando i talebani hanno gestito il potere in Afghanistan per cinque anni. "Non prego nessuno di restare, come non ho pregato nessuno di venire a liberarci. Ricordo all’Occidente che buona parte di quello che è accaduto qui, nel bene ma anche nel male, negli ultimi venti anni, è vostra responsabilità". Per decenni con la sua associazione Awake ha lavorato nelle aree rurali del paese, concentrandosi sulle donne che avevano meno possibilità di emanciparsi dal fondamentalismo, ma non per questo erano meno coscienti dei propri diritti. È per loro che l’Occidente, secondo Palwasha Hassan, doveva restare responsabilmente o andare via responsabilmente.

Francesca Mannocchi

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