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La cultura e l'età dell'incertezza

Le frontiere con l'Italia sono state riaperte e da poche ore hanno riaperto anche i musei, ma... ciascuno si sta reinventando

  • 7 giugno 2020, 09:26
  • Ieri, 19:14
04:40

Le mostre al tempo del mostro

RSI/Checchino Antonini - Massimo Lauria 07.06.2020, 09:45

A macchia di leopardo ma stanno riaprendo, o stanno per farlo. Riapertura in via straordinaria per un giorno, in occasione della festa della Repubblica, per i musei civici fiorentini che dopo il lockdown sono tornati definitivamente fruibili al pubblico da ieri, sabato 6 giugno. Raffaello 1520-1483, la mostra più attesa dell'anno, si conferma un evento record, già sold out dal primo giorno di riapertura, con 22mila biglietti venduti in meno di una settimana e richieste provenienti da tutta Europa.

Ciononostante per tutti i luoghi della cultura - mostre, musei e siti - sarà un’età dell’incertezza dopo l’epoca d’oro dei grandi eventi di un modello di turismo di massa, mordi e fuggi, che l’emergenza sanitaria e la crisi economica potrebbero aver reso “roba da museo”.

L'arte di... reinventarsi dopo il Covid-19

Alla fine della fase 2 dell’emergenza covid i cartelloni promettono scampoli di mostre occultate dal lockdown o, ancora intrecci virtuale/reale per svelare i rebus celati nei gioielli delle grandi Dame degli Uffizi di Firenze, o le vie tentacolari del Labirinto di Arnaldo Pomodoro a Milano o il segreto caveau dei Codici di Leonardo. Gli addetti ai lavori, piuttosto delusi dalle misure prese finora dal Governo, sperimentano modalità di fruizione diversa come visite notturne, orari dilatati, ingressi contingentati e i musei stanno ripensnando il loro ruolo insieme alle città di cui a volte sono il cuore pulsante.

Checchino Antonini - Massimo Lauria

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