Si chiama Pasticceria Siciliana Svizzera. E più che un locale è l'emblema di una tradizione lunga due secoli. Quando lo ha aperto a Roma, nel 1965, il palermitano Nicolò Porsio voleva ispirarsi a un'epopea svizzera, che proprio in Sicilia aveva affondato le radici.
Tutto inizia all'alba dell'800 con Luigi Caflisch, che parte da Trin, nel Cantone dei Grigioni. La prima tappa è Livorno, dove apprende l'arte di far dolci. Poi scende a Roma e apre due locali. Nel 1825 è a Napoli, città alla quale resterà legato il suo nome. Fonda una pasticceria che esiste ancora oggi. Ma è solo l'inizio. La famiglia Caflisch apre anche a Palermo, dove rimane nell'immaginario collettivo.
Quasi un secolo dopo, nel 1900, un altro grigionese decide di andare a far dolci in Sicilia. Si chiama Alessandro Caviezel e parte da Pitasch. A Catania fonda una storica pasticceria.
La pasticceria mitteleuropea incontra quella siciliana. Ne nasce un connubio eterno.
Il resto è storia recente. Quella di un ragazzo palermitano che, nel secondo dopoguerra, riporta a Roma questo bagaglio di cultura gastronomica meticcia.