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La freschezza del BaseCamp

La caserma di Losone è tornata a ospitare i giovani artisti - svizzeri e non - in occasione del Locarno Film Festival – Qui le giornate sono state animate da scambi, rinascita ed energia

  • 14 agosto 2021, 10:45
  • Ieri, 19:52
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Il BaseCamp, un luogo di scambio per giovani artisti

RSI/Fabio Dotti - Fabio Salmina 14.08.2021, 10:45

Di: Fabio Dotti 

Un'isola felice e creativa. È così che molti hanno descritto il BaseCamp del Locarno Film Festival, che si chiude oggi, sabato. La caserma di Losone ha ospitato dal 4 al 14 agosto giovani artisti provenienti dalla Svizzera e dall'estero. Requisito necessario per entrare, la vaccinazione: “È stata la scelta migliore, ci sono circa 150 ospiti. Non è stato semplice organizzarlo nel 2021, non abbiamo avuto paura, ma un grande senso di responsabilità”, ammette Francesco De Biasi, coordinatore del progetto, che nel 2020 era stato cancellato proprio a causa della crisi sanitaria.

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Un'occasione per questi ragazzi di vivere la 74esima rassegna locarnese a costo zero. Sì, perché alloggiare qui è gratis, così come è gratuita la possibilità di seguire le varie proiezioni del festival. Oltre a questo, gli artisti hanno potuto scambiare idee e collaborare con gli altri inquilini della “casa”. Registi, fotografi, videomaker e tanti altri ancora hanno condiviso idee e opinioni sui loro vari progetti. “Si trovano dei contatti interessanti”, spiega Viola, giovane artista che studia all'HEAD di Ginevra. Le fa eco Olivia, dell'ECAL di Losanna: “È una piccola famiglia di persone che amano l'arte e condividere le loro esperienze”. Diversi anche gli appuntamenti organizzati con ospiti esterni, che hanno messo a disposizione dei ragazzi il loro sapere.

All'interno delle mura si respira un'aria fresca, piena di vita. Di giorno si lavora, si va a vivere il Festival in prima persona, la sera, poi, ci si diverte grazie alle tante feste organizzate. Il contatto umano, definito come basilare dagli artisti, è tornato dunque ad essere la normalità. Una sorta di ripartenza per l'arte giovanile, che tanto ha sofferto durante l'ultimo anno e mezzo: “Ho fatto il master a distanza, non è stato il massimo e ora vedo che piano piano tutto sta un po' rinascendo”, prosegue Viola. Dello stesso parere è anche Poline, venuta da Parigi: “Tutto è rimasto bloccato e quando sei giovane hai bisogno di creare connessioni e incontrare altre persone, perché la scuola non insegna tutto”.

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RSI/Patrizia Peter-Giorgio De Falco 09.08.2021, 20:36

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