Da un mese l’ultima monarchia assoluta del Continente africano ha cambiato nome: non si chiama più Swaziland, ma eSwatini, la terra degli Swazi, l’etnia che abita il regno. La decisione è stata presa dal re Mswati III per eliminare tutti i legami con il passato coloniale inglese e per evitare che il piccolo Paese dell’Africa australe venisse confuso per assonanza con la ben più nota Svizzera. La commemorazione dei 50 anni di indipendenza dalla colonia inglese sono coincise con il Bushfire, uno dei festival artistici-musicali più importanti d’Africa, quest’anno giunto alla sua dodicesima edizione.
Oltre 20'000 persone provenienti da tutta l’Africa, Europa ed Asia hanno partecipato alla manifestazione in cui si sono alternati oltre 50 artisti provenienti da tutto il mondo su quattro diversi palchi in cui si è suonato musica elettronica, reggae e country in stile africano. Non sono mancate le attività collaterali come i mercati equo-solidali a sostegno della popolazione locale, proiezione di documentari e discussioni su tematiche che riguardano eSwatini come le terapie per interrompere la diffusione del virus Hiv.
Lorenzo Simoncelli