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Lasciare tutto per passione

La vita delle donne, in Afghanistan, non è facile, ma se poi sono anche impegnate in attività sportive diventa impossibile

  • 12 febbraio 2018, 06:56
  • 23 novembre, 02:37
03:26

Afghanistan - Lesbo, storia di Mitra

RSI/Cristiano Tinazzi - Ruben Lagattolla 12.02.2018, 06:30

  • ©Ruben Lagattolla

Praticare uno sport in Afghanistan, per una donna, non è cosa facile. In un mondo dominato da retaggi culturali patriarcali e da una visione dell'Islam che poco lascia spazio alla modernità, le donne hanno pochissime possibilità di esprimersi in pubblico e tantomeno di praticare uno sport. Una situazione questa che, nel corso degli anni, nonostante massicci sforzi da parte di organizzazioni non governative occidentali, ha visto miseramente fallire la possibilità per centinaia di ragazze di avere la libertà di poter sviluppare le proprie passioni sportive.

Una realtà che ha portato a dire alla campionessa afghana di Taekwondo Somayeh Gholami, 23 anni, ora residente in Iran, che se fosse rimasta nel suo Paese non avrebbe mai potuto competere per le Olimpiadi del 2016 a Rio. Corruzione e insicurezza hanno visto crollare anche il supporto internazionale per la nazionale femminile di ciclismo, uno dei fiori all'occhiello del'agonismo femminile in Afghanistan. Così, se vi chiederete il perché una ragazza come Mitra, la protagonista del video, decide di lasciare il suo Paese per poter continuare a vivere la sua passione sportiva, il calcio, ora avrete una risposta. E l'Afghanistan, per chi se lo fosse dimenticato, è anche un paese che vive in uno stato di instabilità e guerra da decenni.

Cristiano Tinazzi

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