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L'uomo dietro il candidato

La dimensione umana, prima di quella politica. Conversando con Ignazio Cassis, nell’imminenza del voto dell’Assemblea federale

  • 19 settembre 2017, 07:59
  • 23 novembre, 04:17
07:34

L'uomo dietro il candidato: colloquio con Ignazio Cassis

rsi 19.09.2017, 08:00

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È stato per tutta l’estate l’uomo più seguito dalla cronaca nazionale e regionale. Il suo profilo e le sue posizioni politiche sono stati passati al setaccio da media, commentatori, simpatizzanti e avversari. Non poteva andare altrimenti, per il politico a più riprese accreditato come il favorito nella corsa alla successione in Governo a Didier Burkhalter. Domani, mercoledì, l’Assemblea federale farà la sua scelta e staremo a vedere. Certo - e non accadeva più da molto tempo - le possibilità del rientro di un italofono in Consiglio federale non sono mai apparse così concrete come in questi ultimi mesi.

Il politico ticinese si appresta a vivere quella che, in ogni caso, sarà la giornata finora più importante del suo percorso politico

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Il candidato
Ignazio Cassis si appresta così ad affrontare quella che sarà, in ogni caso, la giornata finora più importante della sua esperienza politica. Ma anche in queste ore di attesa, certamente febbrile, a emergere è pur sempre l’interiorità dell’uomo, dietro il candidato. Con le riflessioni sul percorso di vita fin qui fatto. Con i ricordi e le emozioni che lo hanno scandito. Con quella dimensione umana, prima che politica, che certo non può mai venir meno. Neppure fra i tanti impegni e condizionamenti imposti dalla vita pubblica.

Prende da qui le mosse il nostro incontro con il candidato al Consiglio federale. Sullo sfondo di una passeggiata nel Luganese e di riflessioni introspettive. Con il dovuto spazio a qualche domanda di carattere politico, ma cercando soprattutto di parlare dell’uomo in sé: delle qualità e dei difetti che gli vengono attribuiti, delle gioie e dei momenti bui, dell'approccio agli altri e degli insegnamenti appresi dalla vita.

Quattro passi, e quattro chiacchiere, con il candidato ticinese al Consiglio federale

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Scopriamo così in Ignazio Cassis una certa inclinazione alla nostalgia, al meditare sul passato. Il rimpianto più forte? L’assenza di figli, con tutta l’amarezza per “
non aver avuto qualcuno a cui lasciare l’anima”. La lezione di vita più grande? “
L’aver imparato a soffrire senza lamentarmi. A resistere, sapendo che devo contare sulle mie forze”, ci confida.

Riflessioni sul senso della vita, mentre “l’ora X” è ormai alle porte: con la possibilità di tradursi in un momento esaltante, o in uno di grande delusione. Ignazio Cassis ne è ben consapevole ma, vada come vada, in lui rimarrà l'impronta di un'avventura politica senza paragoni. “Una simile quantità di emozioni, vissute in così poco tempo, sarà difficile ripeterla nella vita. E ciò sarà comunque una ricchezza che porterò con me”.

Alex Ricordi

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