Prende avvio nel pomeriggio di oggi, lunedì, la sessione d’autunno delle Camere federali. Molteplici i temi di rilievo al centro delle sedute, in programma per le prossime tre settimane. I vari dossier, tuttavia, passeranno inevitabilmente in secondo piano rispetto al momento in assoluto più atteso: l’elezione del successore di Didier Burkhalter, che avrà luogo mercoledì 20 settembre.
L’Assemblea federale, per quella data, sarà chiamata a esprimersi su Ignazio Cassis, Pierre Maudet e Isabelle Moret, le tre personalità ufficialmente schierate dal gruppo parlamentare del PLR per la corsa al seggio in Governo lasciato vacante dal dimissionario ministro degli esteri. Sul consigliere nazionale ticinese, che più osservatori, per il suo profilo, continuano ad accreditare come il candidato favorito, si concentrano le attenzioni per un possibile rientro di un rappresentante della Svizzera italiana, dopo ben 18 anni, in Consiglio federale. Ma ai suoi due competitori romandi non mancano certo qualità e punti di forza da far valere dinanzi al Parlamento. Molto determinanti, in questo senso, saranno così gli esiti delle audizioni dei tre candidati dinanzi agli altri gruppi parlamentari. A quel punto si perfezioneranno gli orientamenti degli altri partiti in vista della giornata dell’elezione.
Tornando al programma delle Camere, in grande evidenza saranno le discussioni su tutta una serie di iniziative popolari. Ad esempio quella sulla “No Billag”, che chiede la soppressione del canone radiotelevisivo. Il dibattito sul testo si preannuncia vivace, ma in sede di commissione è già emerso a larga maggioranza l'orientamento, analogamente a quanto già deciso dagli Stati lo scorso marzo, di respingere il testo senza alcun controprogetto.
Sempre alla Camera del popolo si delinea un “no” all’iniziativa RASA (“Usciamo dal vicolo cieco”), che punta a cancellare l’articolo costituzionale introdotto, il 9 febbraio del 2014, dopo l’accettazione dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa.
Rischia infine di dar luogo ad uno stallo, fra i due rami del Parlamento, l’iniziativa “Sì alla protezione della sfera privata”. Il Nazionale, nonostante il parere opposto della Camera dei cantoni, dovrebbe infatti ribadire il suo sostegno al testo, che chiede di tutelare il segreto bancario per i residenti in Svizzera.
ARi